Elogio di un visionario
Ciao,
questa newsletter è dedicata a David Lynch.
Te lo dico subito così, se la tua opinione in merito fosse “Non l’ho mai capito / seguito / non mi piace”, puoi saltare oltre. Non ti preoccupare, ti voglio bene lo stesso, ci vediamo alla prossima :)
Nel caso tu fossi ancora qui con me posso solo dirti: che perdita!!!
È il mio regista preferito, secondo me un genio e un innovatore del cinema, ed è per questo che merita una newsletter.
Alla prima puntata di “Twin Peaks” ero già ipnotizzata. Mi ricordo che andava in onda di mercoledì e il sabato successivo corsi in videoteca (questa cosa fa tantissimo anni ‘90) a noleggiare “Dune” e “Velluto blu” (perché ero già follemente infatuata di Kyle MacLachlan) e “Elephant man” (piango ogni volta calde lacrime quando, messo alle strette, il protagonista urla “Non sono un animale… sono un uomo”). E da lì non l’ho mai più lasciato e l’ho seguito sempre con molta curiosità (amo anche un film profondamente incomprensibile come “Inland empire”), pure nei progetti paralleli tipo seguire le carriere di Julee Cruise e Chrysta Bell, solo perché lui le amava, e comprare sue biografie e pensare alla meditazione in modo diverso.
Lo devo infatti ringraziare proprio per questo: per la visione.
David trovava ispirazione nei dettagli, nei sogni, nel non detto. E siccome sono ambiti per me super interessanti, mi ci sono ritrovata.
Ed è questa la lezione che mi lascia, ma mi piacerebbe che lasciasse anche a te: guardare il mondo con attenzione e mente aperta, pensando che le nostre scelte, pratiche e creative, si basino anche su ciò che non vediamo. E che non sempre bisogna spiegarle nel dettaglio: a volte fai cose per ragioni incomprensibili… e va bene così.
Guarda oltre.
Ciao David, buon viaggio oltre le tende rosse…
Ti abbraccio
Giorgia