Vie d'uscita
Ciao,
non so il tuo, ma il mio inizio anno è stato problematico. Tante cose da fare e incomprensioni da chiarire e progetti lavorativi da riorganizzare e un amico che ci ha lasciati troppo prematuramente mi hanno fatto sbottare: “Se andrà così ancora per un po’, come farò ad arrivare viva al 2024?”
Così mi sono messa a pensare a tutt3 coloro che non vedono vie d’uscita… che si guardano intorno e non sanno se chiedere aiuto, a chi chiedere aiuto e se qualcun* risponderà a quell’appello perché la loro vita è un guazzabuglio che sembra senza capo né coda
Guarda caso, anche ciò che ho visto e ascoltato finora si è mosso in questa direzione.
Come il podcast di Nicola Lagioia dal titolo La città dei vivi: ripercorre il libro uscito nel 2021 (la recensione è su www.giorgiafieni.website: puoi leggerla clickando qui) che racconta l’omicidio di Luca Varani compiuto da Manuel Foffo e Marco Prato. Una vicenda terribile, guidata da insicurezze e traumi e “condita” da droga, sesso e alcol
Marco Prato, imbottito di pillole e deciso a voler morire, la mattina dopo l’omicidio, ascoltava ossessivamente una cantante, Dalida.
Dalida avrebbe compiuto 90 anni, il 17 gennaio, invece è morta suicida nel 1987. Come il suo innamorato, Luigi Tenco (durante il Festival di Sanremo di vent’anni prima) e altri uomini che ha amato. A un certo punto Iolanda Cristina Gigliotti di vie d’uscita non ne ha viste più. Eppure la sua era una voce che ti arrivava dritta al cuore ed è stata la prima donna a vincere un disco di Platino, nel 1964, per aver venduto oltre 10 milioni di dischi. Ma niente si può fare contro un cuore spezzato, i pensieri che volavano al vuoto lasciato dalle persone che amava e la depressione che l’ha avvolta sempre più, fino a farle compiere l’atto estremo.
Questa storia mi ha colpita e mi sono chiesta cosa possa combattere la mancanza di vie d’uscita e l’unica parola che mi è venuta in mente è stata “speranza”.
Una sola speranza, anche se piccola, anche se osteggiata dai più, può far svoltare una vita intera.
L’ho trovata guardando la docuserie Vatican girl, dove il sentimento cristiano della pietà è l’unica speranza che muove la famiglia Orlandi nel voler ritrovare Emanuela dopo quasi 40 anni dalla sua scomparsa, viva o morta. Quella ragazza è anche nei miei pensieri dal 1983 e mi auguro che per Pietro e tutt3 loro, ora che è stata riaperta un’inchiesta, e proprio dal Vaticano, arrivi una via d’uscita.
Lo so, non ti aspettavi una newsletter così cupa a inizio anno. Ma, si sa, la vita non è una passeggiata…
Le vite nei film sono perfette: belle o brutte, ma sono perfette. Nei film non ci sono tempi morti, mai! (cit. il mitico Bonanza “Radiofreccia”, Luciano Ligabue, 1998)
Nel 2024 invece i tempi morti ci sono ancora… e vanno vissuti…
… aspettando la primavera
Ti abbraccio
Giorgia